giornalismo locale positivo ilaria rebecchi direttore

Perché il giornalismo locale deve essere (anche) positivo

Fare giornalismo locale non significa solo parlare di cronaca e polemiche di quartiere, ma anche valorizzare realtà e storie del territorio. Per generare una positività sempre contagiosa

Ogni regione è speciale e piena di ricchezze, dalla natura alla tradizione, passando per la storia, la cultura, le lingue dialettali e gli scorci da togliere il fiato.
Dall’estate all’inverno, con i suoi abitanti impegnati, determinati, valorosi e di grande creatività e talento in tanti campi, dalle arti alla tecnologia.
Certo, non è mai tutto oro quello che luccica e gli affari della politica del territorio, ad esempio, devono avere un posto di rilievo ma fare giornalismo locale significa dare luce a tutto, e non solo a quello che più spesso si legge nelle cronache cittadine, tra scandali provinciali e polemiche di quartiere.

Ovviamente non è mai tutto perfetto, nemmeno nella mia regione, ma il Veneto è un territorio che ha tanto in tutti i sensi. Alla faccia di Oliviero Toscani, bontempone, che anni orsono definì me e i miei conterranei dei poveri ubriaconi disperati che, oltre al vino, hanno poco da fare in questo territorio.
Il vino è buono, senza alcun dubbio, e ai veneti piace assaporarlo da tradizione, ma non è tutto.
Per questo ho accettato con entusiasmo e dedizione la sfida di diventare Direttore Responsabile di una testata giornalistica, e ho avuto come obiettivo proprio la valorizzazione di volti, storie, vicende, realtà, tipicità, innovazioni e luoghi meravigliosi del Veneto.
Per dare spazio al talento dei più giovani e alle ambizioni degli artisti, per creare un circolo virtuoso nel diffondere le nostre innovazioni, per permettere di scoprire bellezze di ieri e oggi, qualche panorama e storia misteriosa, i successi nello sport, la cucina e le feste popolari, la musica e la moda, il tessuto imprenditoriale e quello sociale di una terra che altro non potevo definire se non la Terra delle Meraviglie.

Il giornalismo locale non può essere solamente di polemica, di inchiesta paesana con finalità politica dell’ultima ora o di qualunquismo populista: il giornalismo locale deve avere la possibilità di dare spazio a ciò che è bello, vincente, di successo, per donare ai lettori la possibilità di scoprire le realtà positive.
Per andare avanti.
Per trovare spunti.
Per fare rete.
Per aprire la mente.
Per generare quella positività che oggi latita e di cui abbiamo bisogno.
Perché non è vero che la gente vuole leggere solo di scontri e contrasti.

 

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