velocità lavoro mamma lavoratrice libera professionsita freelance veneto giornalista vicenza ilaria rebecchi magazine gatte vicentine

Mamma lavoratrice libera professionista: il segreto sta nel tempo

Essere una mamma lavoratrice già non è semplice, figuriamoci se sei una libera professionista. Però è qualcosa che ti aiuta a velocizzarti: ecco perché

Il 27 novembre 2018 sono diventata mamma di Giulio.
Un’esperienza straordinaria, unica e totalizzante, quella di essere mamma: qualcosa che non pensavo fosse così forte e potente, capace di catturare completamente attenzioni, tempo e dedizione.
Non mi dilungherò sugli aspetti più romantici, amorevoli, affettivi di tutto questo perché, in effetti, questa non è la sede più opportuna (e poi se inizio… chi mi ferma più), ma approfondirò un pochino quelli relativi alla ri-organizzazione della mole lavorativa dal momento della nascita di Giulio.

Ebbene sì:
fare la mamma lavoratrice e pure freelance non è certo semplice

Prima dell’arrivo di Giulio, gravidanza inclusa – periodo nel quale non ho mai smesso di lavorare, come del resto tutte le libere professioniste – mi vantavo di essere particolarmente veloce ed efficiente. Ero capace di viaggiare nel magico mondo del multitasking senza alcuna difficoltà, tra progetti, clienti, spostamenti e scadenze, producendo articoli, contenuti di vario genere, strategie e speech per eventi che poi avrei presentato in ogni luogo e momento.
Brava, sì. Ma ancora non avevo idea di cosa fosse realmente la produttività.
Non perché in effetti non fossi produttiva, anzi, ma perché con un figlio ogni cosa deve occupare il suo giusto spazio, soprattutto in termini di tempo.

Il lavoro nobilita l’uomo, verissimo, ma con un neonato a cui badare giorno e notte, tra pannolini, biberon, svezzamento, cure e tanto, tantissime coccole irresistibili, il tempo non scorre velocemente, ma ad una velocità elevata all’ennesima potenza.
Per questo motivo, tu mamma lavoratrice, devi imparare a fare tutto velocemente, dalla doccia alla spesa, dal giretto fuori col cane fino al lavoro. Che però non può essere eseguito “alla carlona”, perché ai tuoi clienti, logicamente e comprensibilmente, poco può interessare del tuo nuovo status, che in ogni caso non deve inficiare la tua professionalità (altrimenti che professionista saresti?).

Quindi veloce sì, ma anche meglio

Mi viene in mente quel famoso assioma che indica l’impossibilità di coesistenza, nell’ambito dei lavori creativi e professionali soprattutto, di tre requisiti fondamentali: la Velocità, il Buon Prezzo e l’Ottima Fattura.
Se qualcosa è di ottima realizzazione, quindi, non potrà essere al contempo veloce e/o economico, se economico e veloce sarà scadente, se fatto in velocità e bene non potrà che essere costoso.
Ebbene: se sei una mamma lavoratrice libera professionista dovrai riuscire nella magia di fare tutto in velocità, qualsiasi sia il tuo progetto. Non per chissà che genere di benefit in ballo, ma semplicemente perché dovrai saper ottimizzare il (sempre poco) tempo a tua disposizione.
Per fare un veloce esempio: ho lavorato – dallo smartphone, perché posso farlo con il mio lavoro – anche durante un paio di nanne di Giulio in ospedale, il secondo e terzo giorno dopo la sua nascita. I liberi professionisti, credo, mi capiranno. 

velocità lavoro mamma lavoratrice libera professionsita freelance veneto giornalista vicenza ilaria rebecchi magazine gatte vicentine


Il tempo
è denaro, sì. Ma è anche una risorsa straordinaria a nostra disposizione, flessibile e plasmabile a nostro uso e consumo, che si parli di lavoro o di impegni di altro genere o divertimento.
Il tempo è la risorsa più preziosa della quale disponiamo: se prima in un’ora riuscivo a fare il lavoro che in molti fanno in 4, ora ho imparato a dimezzare quel tempo di realizzazione, senza però cambiare l’effetto e, quindi, la soddisfazione del cliente e la mia… e anche la sicurezza economica, diciamolo.
Il risultato è che, così facendo, posso permettermi di passare del prezioso e irripetibile tempo delle mie giornate con il mio bambino, e parallelamente sfruttare i momenti di sonno (suo intendo, di certo non mio!) e le visite dai nonni per ottimizzare quel tempo così importante da dedicare al mio lavoro e a tutte le sue sfaccettature.

Chi l’ha detto, lo sostengo da sempre, che per lavorare bene e con serietà bisogna occupare un tot di ore al giorno?

Non l’ho detto io, ma il lavoro (almeno in Italia) è così impostato… Però di certo se sei capace, se hai l’intuizione giusta, se il tuo team te lo permette e se il cliente è collaborativo, quel tempo potrà essere molto meno, ma decisamente meglio sfruttato di quello speso in eterne pause caffè e riunioni-fiume dove si sprecano più parole di quelle che servono ad un progetto.
Il segreto è la professionalità, che vale più di ogni altra cosa. Poi ci sono le tecnologie e i loro strumenti straordinari che, come nel mio caso, permettono di poter lavorare anche senza chissà che postazioni fisse (almeno la maggior parte delle volte).

Qualcosa che all’Università non ti insegnano, purtroppo, e che poche aziende illuminate davvero comprendono.
Brunello Cuccinelli, che, tra le numerose e straordinarie migliorie che nel tempo ha introdotto a livello di risorse umane nella sua azienda – come quella di donare un benefit in busta paga da investire in cultura – ha imposto ai suoi dipendenti di non lavorare oltre un certo numero di ore al giorno, dichiarando:

Ognuno deve avere uno spazio riservato e dovrebbe vivere una vita pubblica, una vita privata e una vita segreta. Un aggettivo senza connotazioni romantiche o risvolti penali, ma letto nel senso di spirituale, intima, una vita solo tua”.

Una vita solo tua, appunto, fatta di tante cose, dal lavoro ad un figlio.
Senza che l’una escluda l’altra.


Post Scriptum:

Va detto che Giulio, mio figlio, facilita il tutto. Un bambino molto buono e che da sempre dorme tutta la notte e, quando è sveglio, è di compagnia, ride e scherza fin da piccolissimo – ma non dorme quasi mai di giorno, eh!
In ogni caso, sottolineo, sono stata fortunata.
E questa foto lo conferma…


velocità lavoro mamma lavoratrice libera professionsita freelance veneto giornalista vicenza ilaria rebecchi magazine gatte vicentine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *